L’elicriso
Oggi parliamo di elicriso, pianta spontanea della macchia mediterranea, coltivato anche nel resto di Italia, profumo inconfondibile di legno misto liquirizia per chi è stato in Sardegna…
L’elicriso è una pianta con piccoli capolini giallo dorato posti a mazzetti, ha un odore molto particolare che può ricordare quello della liquirizia. Il nome helichrysum deriva dai vocaboli greci elios (sole) e crusòs (aureo) e significa “sole dorato”. Conosciuto anche come semprevivo perché i fiorellini non perdono i petali nemmeno nella fase di essiccazione ed è proprio per questo che nell’antichità i fiori venivano intrecciati per formare ghirlande per le statue delle divinità come segno di buon augurio..
L’elicriso ha proprietà antinfiammatorie, espettoranti, anticatarrali, cicatrizzanti, antibatteriche e spasmolitiche viene quindi utilizzata in caso di riniti, bronchiti asmatiche, come diuretico naturale, per dermatiti, eczemi e psoriasi, artriti, nevralgie.
Utilizzato anche in presenza di varici ed emorroidi. Fiori e sommità per infusi e tisane.
𝐿’𝐸𝐿𝐼𝐶𝑅𝐼𝑆𝑂 𝑁𝐸𝐿𝐿𝐴 𝑇𝑅𝐴𝐷𝐼𝑍𝐼𝑂𝑁𝐸 𝐸 𝑁𝐸𝐿𝐿𝐸 𝐿𝐸𝐺𝐺𝐸𝑁𝐷𝐸 varie sono le leggende legate a questa pianta Una leggenda lega l’origine del profumo della pianta a quando la Vergine Maria vi appoggiò le fasce del bambino Gesù . Un’altra leggenda narra di una giovane ninfa innamorata di un Dio ma non corrisposta che si lasciò morire e gli Dei la trasformarono in una splendida pianta di elicriso (Immortelle), i capolini dorati sarebbero i suoi capelli biondi come il sole. Un’altra leggenda ancora parla di un giovane guerriero che prima di partire regalò un mazzo di elicriso alla sua amata perché si potesse sempre ricordare di lui attraverso questi fiori che sembrano non sfiorire mai
Nella tradizione popolare questa pianta è legata al culto del sole (ricordato dai suoi capolini gialli) e veniva utilizzata come antitarme e profumatore di cassetti e armadi, essiccato in mazzi considerato ottimo accendifuoco soprattutto in inverno, le massaie sarde la utilizzavano nella preparazione di scope per pulire il piano di lavoro dove veniva fatto il pane.
𝑇𝐸𝑀𝑃𝑂 𝐵𝐴𝐿𝑆𝐴𝑀𝐼𝐶𝑂 fine giugno/luglio quando i fiorellini sono ben aperti ma freschi di fioritura
𝐶𝑂𝑀𝐸 𝑃𝑅𝐸𝑃𝐴𝑅𝐴𝑅𝐸 𝐿’𝑂𝐿𝐸𝑂𝐿𝐼𝑇𝑂
Anche per questo oleolito si può partire da fiore fresco o precedentemente essiccato. Solito procedimento di preparazione anche per questa pianta, lasciatelo macerare dai 21 ai 28 giorni al sole ritirando il barattolo in casa la sera, ogni due/tre giorni ricordatevi di agitare il barattolo, lasciate il coperchio poggiato sopra, senza avvitarlo al fine di prevenire la formazione di muffe. Partendo da pianta fresca otterremo un oleolito più ricco di principi attivi, ma sarà necessaria più attenzione alla formazione di muffe. 𝙎𝙀 𝙎𝙄 𝙁𝙊𝙍𝙈𝘼𝙉𝙊 𝙈𝙐𝙁𝙁𝙀 𝙎𝘼𝙍𝘼❜ 𝙉𝙀𝘾𝙀𝙎𝙎𝘼𝙍𝙄𝙊 𝘽𝙐𝙏𝙏𝘼𝙍𝙀 𝙏𝙐𝙏𝙏𝘼 𝙇𝘼 𝙋𝙍𝙀𝙋𝘼𝙍𝘼𝙕𝙄𝙊𝙉𝙀, 𝙉𝙊𝙉 𝙎𝙊𝙇𝙏𝘼𝙉𝙏𝙊 𝙏𝙊𝙂𝙇𝙄𝙀𝙍𝙀 𝙇𝘼 𝙋𝘼𝙍𝙏𝙀 𝙄𝙉𝙏𝘼𝘾𝘾𝘼𝙏𝘼. Procedete al termine dei 28 giorni a filtrare spremendo bene i fiorellini. Questo oleolito è Indicato per la pelle irritata e arrossata soprattutto in caso di psoriasi, allergie, eczemi, dermatiti, pruriti o eritemi. Ha azione lenitiva, antinfiammatoria e decongestionante.
!!!!𝖢𝖮𝖭𝖳𝖱𝖮𝖨𝖭𝖣𝖨𝖢𝖠𝖹𝖨𝖮𝖭𝖨 𝖫’𝖾𝗅𝗂𝖼𝗋𝗂𝗌𝗈 𝗉𝗎𝗈̀ 𝖾𝗌𝗌𝖾𝗋𝖾 𝖼𝗈𝗇𝗍𝗋𝗈𝗂𝗇𝖽𝗂𝖼𝖺𝗍𝗈 𝗂𝗇 𝖼𝖺𝗌𝗈 𝖽𝗂 𝖼𝖺𝗅𝖼𝗈𝗅𝗂 𝖺𝗅𝗅𝖺 𝖼𝗂𝗌𝗍𝗂𝖿𝖾𝗅𝗅𝖾𝖺 𝗈 𝗈𝗌𝗍𝗋𝗎𝗓𝗂𝗈𝗇𝗂 𝖽𝖾𝗅𝗅𝖾 𝗏𝗂𝖾 𝗎𝗋𝗂𝗇𝖺𝗋𝗂𝖾. 𝖠𝗍𝗍𝖾𝗇𝗓𝗂𝗈𝗇𝖾 𝖺𝗇𝖼𝗁𝖾 𝗉𝖾𝗋 𝖼𝗁𝗂 𝖾̀ 𝖺𝗅𝗅𝖾𝗋𝗀𝗂𝖼𝗈 𝖺𝗅𝗅𝖾 𝗆𝖺𝗋𝗀𝗁𝖾𝗋𝗂𝗍𝖾, 𝖺𝗅𝗅’𝖺𝗆𝖻𝗋𝗈𝗌𝗂𝖺 𝖾 𝖺 𝗌𝗉𝖾𝖼𝗂𝖾 𝖼𝗈𝗋𝗋𝖾𝗅𝖺𝗍𝖾.
𝓒𝓸𝓶𝓮 𝓼𝓮𝓶𝓹𝓻𝓮 𝓺𝓾𝓪𝓷𝓽𝓸 𝓻𝓲𝓹𝓸𝓻𝓽𝓪𝓽𝓸 𝓷𝓮𝓵 𝓹𝓸𝓼𝓽 𝓱𝓪 𝓹𝓾𝓻𝓸 𝓼𝓬𝓸𝓹𝓸 𝓲𝓷𝓯𝓸𝓻𝓶𝓪𝓽𝓲𝓿𝓸 𝓮 𝓷𝓸𝓷 𝓿𝓾𝓸𝓵𝓮 𝓲𝓷 𝓪𝓵𝓬𝓾𝓷 𝓶𝓸𝓭𝓸 𝓼𝓸𝓼𝓽𝓲𝓽𝓾𝓲𝓻𝓮 𝓲𝓵 𝓹𝓪𝓻𝓮𝓻𝓮 𝓭𝓲 𝓾𝓷 𝓶𝓮𝓭𝓲𝓬𝓸