La melagrana è un tipico frutto autunnale con forma sferica, con la buccia di colore rosso brillante, ne si consumano solo i chicchi ricchi di tannino e dal sapore acidulo.

Il modo migliore per trarre maggior beneficio è quello di estrarne il succo. Modo decisamente più pratico per consumarne maggior quantità piuttosto che chicco a chicco.

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La melagrana aiuta a prevenire lo stress ossidativo, l’iperglicemia, l’ipertensione, è una buona fonte di fibre solubili e insolubili, utili per una buona digestione e per proteggere il benessere dell’intestino, aiuta a prevenire le malattie cardiovascolari e le infiammazioni. Nella melagrana sono contenute importanti quantità di antiossidanti, vitamina C (acido ascorbico), ma soprattutto polifenoli, conosciuti per la capacità di ostacolare lo stress ossidativo. Toccasana per la pelle, il fegato, i reni, il sistema immunitario, circolatorio e gastrointestinale. Uno studio sembra aver dimostrato che il succo di melograno potrebbe essere d’aiuto per i pazienti diabetici. Sembrerebbe in grado di ridurre il rischio di aterosclerosi e l’accumulo di colesterolo “cattivo”. Le bucce di melagrana sono note per le loro proprietà antimicrobiche, antibatteriche e antiossidanti utilizzate nella cosmesi per la preparazione di creme come antinfiammatorio naturale per combattere le affezioni della pelle.

Secondo la dietetica cinese questo frutto ha natura neutra, sapore dolce- acido e tropismo stomaco e grosso intestino.

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un consumo eccessivo può provocare:

• cefalea

• vertigini

• sonnolenza

• difficoltà respiratoria

•𝙥𝙪𝙤̀ 𝙞𝙣𝙩𝙚𝙧𝙛𝙚𝙧𝙞𝙧𝙚 𝙘𝙤𝙣 𝙡𝙖 𝙘𝙖𝙧𝙗𝙖𝙢𝙖𝙯𝙚𝙥𝙞𝙣𝙖, 𝙘𝙤𝙣 𝙜𝙡𝙞 𝘼𝘾𝙀 𝙞𝙣𝙞𝙗𝙞𝙩𝙤𝙧𝙞, 𝙘𝙤𝙣 𝙜𝙡𝙞 𝙖𝙣𝙩𝙞𝙥𝙚𝙧𝙩𝙚𝙣𝙨𝙞𝙫𝙞, 𝙘𝙤𝙣 𝙧𝙤𝙨𝙪𝙫𝙖𝙨𝙩𝙖𝙩𝙞𝙣𝙖, 𝙡𝙖 𝙩𝙤𝙡𝙗𝙪𝙩𝙖𝙢𝙞𝙙𝙚 𝙚 𝙞𝙡 𝙬𝙖𝙧𝙛𝙖𝙧𝙞𝙣, 𝙞𝙣 𝙘𝙖𝙨𝙤 𝙦𝙪𝙞𝙣𝙙𝙞 𝙨𝙞 𝙨𝙩𝙞𝙖𝙣𝙤 𝙖𝙨𝙨𝙪𝙢𝙚𝙣𝙙𝙤 𝙛𝙖𝙧𝙢𝙖𝙘𝙞 𝙚̀ 𝙘𝙤𝙣𝙨𝙞𝙜𝙡𝙞𝙖𝙗𝙞𝙡𝙚 𝙘𝙤𝙣𝙨𝙪𝙡𝙩𝙖𝙧𝙚 𝙞𝙡 𝙢𝙚𝙙𝙞𝙘𝙤 𝙥𝙧𝙞𝙢𝙖 𝙙𝙞 𝙖𝙨𝙨𝙪𝙢𝙚𝙧𝙚 𝙞𝙡 𝙢𝙚𝙡𝙤𝙜𝙧𝙖𝙣𝙤.

• sconsigliato in caso di gastrite e reflusso: essendo particolarmente acido, può peggiorare i sintomi tipici della gastrite.

𝘛𝘙𝘈 𝘔𝘐𝘛𝘖 𝘌 𝘓𝘌𝘎𝘎𝘌𝘕𝘋𝘈

Importante simbolo di abbondanza e fertilità associato a seconda del periodo a varie divinità. Un’antica tradizione greca la vede protagonista il primo giorno dell’anno in un rituale che prevede che un frutto venga gettato con forza all’ingresso della casa in segno benaugurante di protezione e abbondanza per l’anno a venire. In un’altra questa pianta sarebbe nata da una goccia di sangue di Dioniso caduta a terra dopo essere stato fatto a pezzi dai Titani per opera di Era. E ancora un altro mito la lega a Persefone rea di aver mangiato 6 chicchi di questo frutto considerato proibito.